Primo contatto col campo per i Seamen

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Ventuno punti subiti contro nessuno realizzato, a tre settimane dall’inizio del campionato, potrebbero indurre a qualche preoccupazione, ma, nello staff dei campioni d’Italia, la serenità resta inscalfita. I Seamen, versione quasi italiana, se non fosse per la presenza di David Guthrie, escono sconfitti dal test match di Ferrara nel quale viene confermata la regola che nel football italiano la presenza di un quarter back americano, unica lodevole eccezione quella dei ducali Panthers, risulta ancora troppo determinante. Non a caso, proprio al debutto in IFL, nel 2015, i ragazzi di Paolo Mutti, privi di Jonathan Dally, subirono una netta debacle in quel di Parma prima di inanellare una serie di vittorie consecutive. Irreali, per onore di cronaca, furono anche le roboanti vittorie ottenute nel primo derby con i Rhinos, il grande assente fu nell’occasione TJ Pryor e con gli stessi Panthers, annichiliti al Vigorelli causa l’assenza del grande talento di Tommaso Monardi. L’infortunio di Garret Safron, che probabilmente lo metterà fuori causa fino metà marzo, causando un ovvio ritardo di preparazione e d’intesa nel game plan blue navy, ha inciso radicalmente nella produttività offensiva dei Marinai apparsi spuntati e ben lontani da quella verve che li ha trascinati alla conquista del Super Bowl. La corazzata del 2015 è ancora rinchiusa nel suo hangar dove non solo i tecnici, ma anche la dirigenza, che annuncia a breve soprese nel roster, lavorano alacremente per costruire la squadra che verrà. Parola d’ordine, dunque, pazienza. Nel frattempo i complimenti alle Aquile Ferrara che hanno tutte le ragioni di festeggiare e di celebrare una struttura di squadra che, siamo certi, coglierà non poche soddisfazioni nel girone sud della nuova Italian Football League.

Roberto Rizza
Ufficio Stampa Seamen Milano

Foto Dario Fumagalli

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